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Seminario Mp3
Insegnamenti di Rev. Glashouwer
Lettera aperta al Segretario Generale delle Nazioni Unite e ai Leaders dei Membri delle Nazioni Unite.
Sostegno a una negoziazione basata sul mutuo rispetto, dicendo “No” alla costituzione unilaterale dello Stato Palestinese.
Noi desideriamo la vera pace nel Medio Oriente. Condividiamo il senso di frustrazione per lo stallo delle negoziazioni tra Israele e la leadership palestinese.
Riconosciamo la grave condizione dei rifugiati palestinesi, e siamo impegnati per una soluzione che rispetti gli interessi di tutte le popolazioni della regione.
MA siamo profondamente preoccupati per la possibilità che, nell’Assemblea Generale nel prossimo settembre, i Membri delle Nazioni Unite votino per riconoscere unilateralmente lo Stato Palestinese con i confini basati sulle Linee dell’Armistizio del 1949.
Una sola risoluzione dell’Assemblea Generale non risulterebbe nella creazione di un nuovo Stato. Ma costituirebbe comunque un forte segnale politico, che aumenterebbe la probabilità che un tale Stato venga all’esistenza. Non inganniamoci. Dopo la creazione dello Stato Palestinese, non si potrà tornare indietro. Uno stato non può essere “smantellato” quando le cose non vanno per il verso giusto.
- Mutuo riconoscimento. Nessuna soluzione – né tanto meno una imposta unilateralmente – porterà la pace a lungo termine se non sarà basata sul mutuo riconoscimento e rispetto. La legittimità d’Israele come Stato Ebraico non deve e non può essere messa in discussione. L’Autorità Nazionale Palestinese rifiuta di riconoscere lo Stato Ebraico d’Israele. Uno Stato Palestinese non dovrebbe essere costituito se i suoi leaders non sono disposti ad accettare l’esistenza dello Stato Ebraico d’Israele.
- I confini d’Israele. I Palestinesi reclamano uno stato basato su cos’ detti “confini del 1967”. Ciò è in riferimento alle linee dell’Armistizio del 1949. Non ci sono basi legali o storiche perché tali linee vengano adottate come base per determinare i confini d’Israele con il nuovo Stato. Al contrario, essi sono soltanto linee del Cessate il fuoco. Negli anni 20 del ‘900, la comunità internazionale ha garantito allo Stato Ebraico una patria sicura in Palestina. Il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese sulla base delle linee dell’Armistizio del 1949 violerebbe completamente i diritti legali già concessi sotto la legge internazionale al popolo Ebraico rispetto a Gerusalemme, alla Giudea e alla Samaria.
- Negoziati. Il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese contrasterebbe la Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e minerebbe completamente l’esistente impianto degli accordi del 1967 che sono tutti basati sui princìpi del mutuo riconoscimento e dei negoziati volti a stabilire tutte le condizioni finali – inclusa Gerusalemme, la determinazione di confini sicuri e la soluzione della questione dei profughi palestinesi.
- La sicurezza. Hamas è incline ad avere la maggior influenza nel nuovo Stato Palestinese. Il suo obiettivo dichiarato – la sua raison d’être – è quello di eliminare la nazione Ebraica. In qualunque scenario, una dichiarazione unilaterale dello Stato Palestinese comporterà non solo il rifiuto di accettare l’esistenza d’Israele come Stato Ebraico, ma sarà anche estremamente ostile nei confronti d’Israele e del popolo Ebraico. Se ad Hamas e ai suoi alleati venisse effettivamente dato il diritto di attaccare il popolo Ebraico dalle linee dell’Armistizio del 1949 la stessa esistenza dello Stato d’Israele sarebbe minacciata.
- Gerusalemme. Gerusalemme deve rimanere aperta alle persone di ogni fede. Solo la sovranità ebraica su Gerusalemme può garantire che la Città Antica e i Luoghi Sacri siano protetti. La Città Antica era completamente preclusa ai credenti Ebrei durante l’occupazione giordana (1948-1967), periodo in cui molte sinagoghe furono distrutte e profanate. Lo stesso potrebbe avvenire se “Gerusalemme Est” cadesse sotto il controllo palestinese.
La via per la pace passa attraverso la reciproca accettazione, accordi bilaterali e una genuina cooperazione, non attraverso misure unilaterali e parziali.
Ci appelliamo alla Comunità Internazionale affinché sostenga questi princìpi e nel prossimo mese di Settembre voti contro il riconoscimento unilaterale dello Stato Palestinese, in modo che restino vive le possibilità di una sincera riconciliazione e di una vera pace.
Roma, Senato della Repubblica Italiana, 30 giugno 2011
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Cristiani per Israele – Italia (Christians for Israel – Italy)
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